Il Corteo dei Magi, o Viaggio dei Magi di Benozzo Gozzoli è un ciclo di affreschi molto importante nella storia dell’arte, conservato nella cappella di Palazzo Medici-Riccardi di Firenze.
Benozzo di Lese, conosciuto anche come Benozzo Gozzoli, è artista poco noto al giorno d’oggi, ma che ha goduto di un’ottima fama nel Quattrocento. Diamo un po’ di luce a questo artista e al favoloso racconto del Viaggio dei Magi che esegue per i Medici.
BENOZZO GOZZOLI
Nella sua carriera ha preso parte a numerose imprese di un certo livello, come: la Porta del Paradiso del Battistero di Firenze, le decorazioni della Cappella Niccolina con Beato Angelico e affresca tutto solo le volte della Cappella San Brizio nella cattedrale di Orvieto.
Benozzo Gozzoli nasce dalle parti di Firenze nel 1420, si lega fin dal principio della sua carriera al frate di Fiesole Beato Angelico. Cresce nella Firenze dominata, oltre che dall’Angelico, da Filippo Lippi, Paolo Uccello, Domenico Veneziano e Piero della Francesca.
IL VIAGGIO DEI MAGI
Nel 1444 Cosimo I de’ Medici (il Vecchio) incarica Michelozzo di eseguire il palazzo che sarebbe diventato la residenza della famiglia in quella che all’epoca era via Larga. Nel 1459 viene chiesto al Gozzoli di affrescare le pareti della cappella privata rappresentando il Viaggio dei Magi. Sotto lo sguardo vigile di Piero de’ Medici, Benozzo conclude in breve tempo l’impresa.
La cappella presenta due vani rettangolari, uno più grande e uno più piccolo (la scarsella) seguendo l’esempio della Sagrestia Vecchia in San Lorenzo. È ornata da un soffitto ligneo intagliato dorato e dipinto, e da un pavimento a intarsi marmorei antichi.
Il fastoso viaggio dei Magi parte da Gerusalemme si dispiega in direzione Betlemme, cioè verso la scarsella, dove sono raffigurati angeli festosi per arrivare all’Adorazione del Bambino di Filippo Lippi –copia dell’originale oggi a Berlino.
Il soggetto lo si può legare ad un evento politico che diede prestigio ai Medici, cioè la rappresentazione del corteo che arrivò a Firenze da Ferrara per il trasferimento della sede conciliare nel 1439.
I CAVALLI NELL’OPERA
Per espletare tanta importanza e bellezza, i cavalli concorrono alla magnificenza del cavaliere, e sono tanto raffinati ed eleganti quanto gli uomini che li montano. I sontuosi finimenti, la tempra calma, l’impostazione scolastica fanno pensare che siano cavalli di un certo rango con in sella importanti cavalieri.

Viaggio dei Magi, particolare
Si noti che il cavallo era mezzo di trasporto e quindi mezzo di potere, all’epoca solo i benestanti potevano permettersi un cavallo come mezzo di trasporto. Solo successivamente la disponibilità dei trasporti e quindi dei cavalli, sarà estesa a tutta la società. Unicamente chi aveva denaro, aveva i mezzi –i cavalli- per compiere lunghi viaggi. Con il cavallo si dimostrava a tutti il proprio potere, esattamente come fanno i Medici in questo affresco.
Il paesaggio, gli animali, i personaggi, i preziosi gioielli, le bardature e i cavalli stessi sono descritti con ricchezza e minuzia di particolari, con un gusto narrativo sfarzoso che si rifà al Gotico Internazionale: in particolare all’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano.
Benozzo trova un connubio perfetto tra la visione prospettica e i colori di Beato Angelico con l’indagine lenticolare della pittura fiamminga.
Vengono usati i materiali più pregiati, come il lapislazzuli per i fondali azzurri, lacche lucenti e foglie d’oro puro che brillavano nella penombra delle candele.

La Cappella dei Magi
I Magi sono collocati ognuno su una parete diversa della cappella e raffigurati secondo la tradizione. Gasparre, il più giovane in abito bianco, Baldassarre con abito verde –è l’uomo dalla pelle scura , Melchiorre in rosso è il più anziano in testa al corteo.
Vengono riconosciuti molti personaggi vicini alla famiglia Medici, come banchieri e politici, e alcuni membri della stessa potente famiglia fiorentina.
La cappella è anche luogo di rappresentanza dove in occasione di incontri con politici, spicca il messaggio celebrativo della famiglia, il cui primato politico a Firenze è ormai indiscusso.
“Palazzo Medici – Riccardi: il primo palazzo dei Medici, dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico e lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello, Benozzo Gozzoli e Botticelli. La casa del Rinascimento. Dove tutto ebbe inizio”.