Il Treno dell’Ultima notte è un romanzo di Dacia Maraini edito da Rizzoli nel 2009. La protagonista è Amara Sironi alla ricerca del suo perduto Emanuele Orestain, amico di infanzia ma anche primo e vero amore. Siamo nel 1956, siamo negli anni della guerra fredda. Amara viene incaricata dal suo giornale di scrivere un articolo che documenti gli avvenimenti che stanno investendo l’Ungheria in quel periodo. La giovane ragazza, con questa scusa, si mette in viaggio soprattutto alla ricerca del suo Emanuele.
Amara ed Emanuele, tredici anni prima, giocavano allegri e spensierati sull’albero di ciliegio nella casa di Rifredi a Firenze. La famiglia del ragazzino, mezza ebrea e mezza austriaca decide di far ritorno a Vienna proprio nel bel mezzo della deportazione. Questa follia è nata dall’idea della madre, che riteneva la sua famiglia “intoccabile” in quanto benestanti. Fu così che i due vennero separati da molti chilometri ma soprattutto dall’orrore dell’olocausto.
Durante la narrazione, e il viaggio, Amara rilegge le lettere e un quaderno che Emanuele le aveva fatto pervenire, documentando gli orrori che stavano vivendo nel ghetto di Lodz, dove erano stati deportati.
Durante il viaggio Amara incontra dei personaggi. Alcuni saranno i suoi compagni di viaggio e altri condiranno il romanzo in maniera diversa. La ragazza affronta i peggiori posti del mondo. Si trova all’ingresso di Auschwitz e rivive i racconti delle lettere di Emanuele. Sempre più forte e decisa a trovare quel ragazzino continua la sua ricerca senza demordere.
Riuscirà Amara a trovare il suo Emanuele?
“Un incontro non si sceglie ma si prende come un destino e quando è avvenuto, è compiuto per sempre.”